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GIOCARE DA SOLI

D: Salve, sono Margherita, mamma di Giovanni, figlio unico, che ha 5 anni. Mio figlio non vuole mai giocare da solo, richiede sempre la mia presenza;, io avrei anche piacere di poterlo accontentare, ma non riesco mai a fare le faccende di casa. Tra gli orari del lavoro e la sua richiesta di attenzione, sono costretta a coricarmi, sempre, a degli orari folli. Come posso insegnargli a giocare da solo?

R: Salve, cara Margherita, capisco la sua necessità, per lo più pratica, di insegnare a suo figlio a giocare da solo, che per altro è anche un bene per il suo bambino, che deve imparare, alla sua età, ad essere autonomo, anche per quanto riguarda l’ambito ludico.

Immagino che fino ad oggi lei l’abbia sempre accontentato, in questa sua richiesta, pensando che fosse il mioglior atteggiamento da avere nei confronti di suo figlio, considerando, anche, che è figlio unico. Questo le fa di certo onore, Margherita, ma già da molto piccoli, i bambini devono imparare a giocare da soli, non per questioni pratiche legate alla vita frenetica dei genitori, ma soprattutto per una loro corretta crescita psicofisica.

ALBUM DA DISEGNO E COLORI

Detto questo, non si scoraggi, ci sono tanti modi con i quali può insegnare a suo figlio, Giovanni, a giocare da solo. Per cominciare, e non rendere drastico il distacco dalla sua abitudine a giocare in tua compagnia, ti consiglio di armarti di album da disegno e colori: puoi invitarlo a colorare, magari in una stanza in cui ti trovi anche tu, interagendo verbalmente mentre disegna, facendoti raccontare cosa sta disegnando e perché sceglie determinati colori. Questa attività, che data la sua età, Giovanni è perfettamente in grado di svolgere da solo, e il tuo interesse attivo, lo faranno sentire sicuro delle sue capacità e appagato dall’attività che avrà saputo compiere autonomamente.

GIOCARE VICINO, MA DA SOLI

Un’ altra cosa che puoi fare è cominciare a giocare vicino a lui, ma da sola, con qualcuno dei suoi giochi preferiti, sicuramente inizialmente a lui non sarà ben chiara questa dinamica, e se ti chiederà spiegazioni, tu dovrai dirgli che hai voglia di giocare da sola, con i suoi giochi. Sono certa che Giovanni ti osserverà stupito e incuriosito per alcuni minuti; ma se tu sarai brava a non cedere al suo sguardo, e forse anche alla sua richiesta di giocare insieme, lui si metterà, proprio come stai facendo tu, a giocare da solo con i suoi giochi. Quando lo vedrai abbastanza immerso nella sua fantasia, e autonomo nel giocare da solo, ti consiglio di lasciarlo giocare, senza dargli spiegazioni, o saluti, che in questo frangente sarebbero inutili, e andare a fare le tue faccende. Molto probabilmente, le prime volte che metterai in atto questo comportamento, Giovanni si distrarrà dal gioco che ha cominciato, e ti seguirà o ti verrà a cercare; ci vuole tempo per abituarlo a questa nuova realtà, quindi torna a giocare vicino a lui, ma da sola, proprio come hai appena fatto, vedrai che pazienza e costanza ti ripagheranno con ottimi risultati.

SCEGLIERE I GIOCHI

Ancora, puoi accettare di giocare con lui, ma scegliendo tu i giochi con cui giocare insieme ( ti consiglio di scegliere quelli che meno suscitano l’interesse di tuo figlio ), auspicando che l’attività da te proposta gli risulti noiosa. Nel caso, annoiato da ciò che state facendo, fosse lui a proporti un altro tipo di gioco, acconsenti alle sue richieste, spiegandogli però che, se vuole quel dato gioco, dovrà giocare da solo perché a te non piace quel gioco, o non ti va di farlo in quel momento.

RINFORZI POSITIVI

Una cosa molto importante per Giovanni, in questa fase di cambiamento delle abitudini quotidiane, che sono ormai già fortemente consolidate, saranno i rinforzi positivi che tu potrai elargire: se passa del tempo a giocare da solo, potresti congratularti con lui, associando questa sua nuova capacità acquisita al fatto che sta diventando grande, sono certa che gli darà grande soddisfazione. Così come, se è sua abitudine chiedere di comprargli qualche gioco, quando siete in giro per supermercati, potresti, di tanto in tanto, ovviamente a tua discrezione, cara Margherita, soddisfare la sua richiesta a patto, però, che lui ti dica che è capace di giocare, con quel dato gioco, da solo.

Questi sono tutti piccoli accorgimenti che, piano piano, con il tempo, aiuteranno tuo figlio a giocare da solo, e sono certa, imparerà ad apprezzare l’aspetto divertente della sua autonomia.

Vi faccio i miei migliori auguri, per questo percorso che state per affrontare tu e Giovanni. Con dedizione, dada Melissa