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COME INSEGNARE AI FRATELLI A CONDIVIDERE

D: Ciao sono Clarissa, mamma di Edoardo, 3 anni e Tommaso, 7 mesi; volevo qualche consiglio su come iniziare a farli giocare insieme… è giusto che gli insegni a condividere gli stessi giochi ?

R: Ciao carissima Clarissa, complimenti per la tua famiglia!

La domanda che ti poni è giusta: i tuoi bambini Edoardo e Tommaso hanno 2 anni e 3 mesi di differenza che non sono tanti ma nemmeno pochi, tra l’altro, poi, si trovano entrambi nella fase dell’egocentrismo, per cui non solo si sentono, egualmente, al centro del loro mondo, di cui fate parte anche voi, cari genitori e quindi di cui vorrebbero avere catalizzata su di sé, ognuno dei tuoi figli, la vostra attenzione in maniera esclusiva, ma credono, anche, che sia tutto “mio”, o meglio loro. Il concetto di condividere qualcosa, è ancora lontano, a meno che Edoardo, il più grande, non abbia avuto l’opportunità di frequentare un asilo nido, aspetto che tu non mi specifichi, grazie al quale avrebbe o ha, cominciato a prendere confidenza con il concetto della condivisione di giochi, spazi e momenti. Questo, però, non è un motivo sufficiente per forzare tuo figlio maggiore, a condividere i suoi giochi con il fratellino più piccolo, Tommaso. Infatti è necessario che tu riconosca ad Edoardo il diritto di decidere quali dei suoi giochi ha il piacere di condividere, ma non per forza, anche solo di prestare, magari per un periodo di tempo limitato, che sarà sempre lui a stabilire, al fratellino e sopratutto dovrai riconoscergli il diritto di decidere quando interagire con il fratello attraverso le attività ludiche che possono essere in parallelo o condivise.

Immagino che ti sarai già accorta che Tommaso non disdegna nessuno dei giochi di suo fratello, data la sua età, infatti immagino che non farà altro che mettere tutto in bocca o eventualmente sbattere i giochi tra loro o a terra, apprezzando i rumori che producono. Forse, ma data la mia esperienza l’avverbio che meglio calza in questa riflessione sarebbe “sicuramente”, questo suo atteggiamento a volte farà arrabbiare Edoardo, che piano piano dovrà imparare a condividere con il fratellino i suoi giochi, piano piano però, e senza obblighi o sensi di colpa, indotti da frasi dette dagli adulti che gravitano intorno ai tuoi figli, come voi genitori, i nonni, gli zii o gli amici, sicuramente in buona fede, ma che l’unico risultato che otterrebbero, sarebbe quello di correre il rischio che Edoardo si senta depredato di tutti i suoi preziosi averi e vittima del fratellino, a maggior ragione se si verificasse un caso tale per cui si rompe o si rovina un gioco, magari fatalità, il suo preferito, si innescherebbe, inevitabilmente un conflitto tra i due e tra il bambino e l’adulto che ha permesso che questo accadesse. Per cercare di evitare tutte queste dinamiche ricorrenti nel rapporto tra fratelli, e che persisteranno negli anni, puoi provare a mettere a loro disposizione giochi che siano di interesse comune in maniera tale da incentivare i primi passi, l’uno nei confronti dell’altro, all’insegna della condivisione e della collaborazione.

Per iniziare, le costruzione morbide, possono esser un valido ponte tra le diverse fasce d’età dei tuoi figli: Tommaso, con le suo nuove abilità senso-motorie, riuscirà ad afferrarle e nel migliore dei casi, a passarle ad Edoardo, che potrebbe costruire una torre da abbattere insieme al fratellino, una volta finita. In questo caso, cara Clarissa, dovrai avere cura che Tommaso non abbatta la torre, prima che Edoardo l’abbia terminata, garantendo una collaborazione serena, costruttiva e appagante per entrambi: l’uno troverà soddisfazione nel costruire dando prova delle sue competenze e l’altro sarà soddisfatto nel vedersi capace di farla crollare!

Un altro gioco fruibile per entrambi potrebbe essere un semplice strumento musicale, come le maracas o il tamburello, con cui, i tuoi figli,  potrebbero divertirsi insieme a fare un po’ di “musica” e a ballare, inteso come muoversi nello spazio o sul posto, seguendo il ritmo o meno. Qualunque sia il risultato di questa attività, li renderà comunque complici, proprio come i componenti di una band. Un’altra idea potrebbe essere la lettura animata di un libricino di quelli rigidi o di stoffa in cui siano rappresentati gli animali della fattoria… animata da chi? Ma dal tuo piccolo ma grande Edoardo, che molto probabilmente già conosce gli animali rappresentati e anche i loro versi e potrebbe divertire Tommaso imitandoli, non solo riproducendo i loro versi ma anche le loro movenze, sono certa che entrambi saranno entusiasti di questa parentesi narrativo-teatrale!!!

Non temere, cara mamma, ma soprattutto non avere fretta: man mano che Tommaso ed Edoardo cresceranno, poi, ci saranno più giochi che i tuoi figli potranno condividere, non solo in casa ma anche all’aria aperta, imparando anche il valore e l’utilità di fondere la fantasia, la creatività, l’ingegno e la manualità di ognuno di loro, creando delle cospicue sinergie, imparando a divertirsi insieme, facendo molti giochi diversi!

Quindi basterà avere solo un po’ di pazienza! Auguri di buone feste, cara Clarissa, a te e alla tua splendida famiglia!!