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ADDIO CIUCCIO

D: Ciao, mi chiamo Nina e sono la mamma della mia adorabile Rachele che ha 30 mesi; abbiamo quasi abbandonato l’uso del ciuccio, ma non per dormire: questo non sarebbe un problema, se non fosse che ogni volta che lo perde, nel suo lettino, si sveglia e mi chiama perché vada a cercarglielo. C’è un modo soft per abituarla, anzi, per convincerla ad andare a dormire senza ciuccio, abbandonandolo definitivamente?

R: Ciao cara Nina, innanzi tutto complimenti a te e la tua piccola Rachele per il risultato ottenuto: il fatto che abbia già smesso di utilizzare il ciuccio durante il giorno, fosse anche solo in alcune situazioni specifiche, fa onore a lei quanto a te che immagino avrai adottato delle strategie propedeutiche alla causa.

PERCHE’ ARRIVA IL MOMENTO DI ABBANDONARE IL CIUCCIO

Comunque è sempre bene ricordare che il ciuccio è fonte di consolazione nei bambini, benchè tua figlia, considerando la sua età, abbia superato la fase orale, in cui il ciuccio veniva utilizzato, così come altri oggetti, anche di uso comune, per scoprire il mondo a sé circostante e nel ricordo spontaneo della suzione del seno; questo oggetto ha ancora un ruolo fondamentale, soprattutto durante la notte in cui i bambini si svegliano, magari al buio e cercano, grazie al ciuccio e nell’atto di ciucciarlo, appunto, una fonte di rassicurazione e conseguente sollievo. Certo è che arriva per tutti i bambini il momento nel quale il ciuccio deve essere abbandonato, non solo per una questione puramente pratica, come ad esempio quella che esponi tu, cara Nina, nella tua domanda, ma anche per possibili danni ai denti e al palato che denunciano i dentisti, e in alcuni casi, difficoltà nell’espressione verbale.

L’importante è che la separazione definitiva dall’amato ciuccio non sia traumatica, quindi io ti consiglio di evitare soluzioni drastiche e improvvise, come far sparire il ciuccio da un momento all’altro o cospargerlo di sostanze maleodoranti e disgustose, potrebbero essere azioni che la innervosiscono rendendola ingestibile. Allo stesso modo, sconsiglio il tentativo di convincere tua figlia Rachele a lasciare il ciuccio, sottolineando di continuo il fatto che sia diventata grande, facendo confronti con i suoi amichetti o prendendola in giro per la sua abitudine, questo atteggiamento aumenterebbe solo il suo stato di ansia e di inadeguatezza, con il risultato che cercherebbe ancora di più il ciuccio per consolarsi.

CONSIGLI PER LASCIARE IL CIUCCIO SENZA TRAUMI

E’ molto importante anche lo stato d’animo che alberga in Rachele, e a cui ti invito a prestare attenzione, nel periodo in cui decidi di intraprendere questo delicato percorso, dell’abbandono del ciuccio: assicurati che non ci siano altri elementi di frustrazione, quale ad esempio la nascita di un fratellino, l’inserimento in una nuova scuola o un clima teso in casa. Al contrario, sarebbe indicato scegliere momenti che di per sè siano di cambiamento, per esempio la partenza per le vacanze o una festa comandata, piuttosto che un compleanno per esempio, che favoriscano quindi una scusa plausibile all’eventuale necessità di abbandonare il ciuccio.

Circonda il momento effettivo del distacco, da questo oggetto così desiderato e amato, con un po’ di pathos e un aurea magica.… Puoi raccontare alla tua piccola Rachele una storia inventata da te, che parli di creature fantastiche, come ad esempio fate e o folletti, o quant’altro che verranno per prendere il suo ciuccio o  a cui lei potrà mandarlo, buttandolo in uno stagno ( per finta ) piuttosto che lasciandolo impacchettato ai piedi di un albero. Se non ti sovvengono storie da raccontare a Rachele, potrai trovare dei validi suggerimenti in libreria: favole che parlano dell’argomento e aiuteranno te e tua figlia a metabolizzare questa nuova prospettiva. Un ulteriore gesto che puoi fare per rendere l’abbandono del ciuccio meno traumatico, e al contrario, costruttivo, nei confronti dell’autostima di Rachele e anche della sicurezza in se stessa, è di recarti con lei in un negozio di bambolotti e peluche e, sottolineando il fatto che è grande, permetterle di scegliere un nuovo compagno per la nanna che la possa rassicurare e consolare nei momenti di sconforto. Di per sè questo sarà un buon incentivo per lasciare di buon grado il ciuccio, un altro escamotage potrebbe essere quello di mettere una piccola lucina che doni penombra alla stanza, almeno in questo momento delicato caratterizzato dal cambiamento.

Ultimo ma non ultimo accorgimento che candido, per superare lo scoglio senza burrasche, è l’elargizione di molte coccole, soprattutto prima del momento della nanna e magari l’istituzione di una nuova routine da svolgere insieme alla tua piccola Rachele prima di andare a letto; leggere una favola, o un bel bagnetto caldo, o preparare e scegliere insieme i vestiti per il giorno seguente, o ancora apparecchiare la tavola per la colazione. Insomma, qualcosa che la distragga dall’idea del suo adorato ciuccio.

Spero che con questi consigli, da cui potrai prendere spunto, tu e tua figlia possiate trovare il giusto percorso con il quale salutare il ciuccio.