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COME INTERPRETARE LA CHAT DELLE MAMME, SU WHATSAPP

Ormai se ne sente parlare, solo ed esclusivamente, in chiave negativa…di cosa sto parlando? Delle chat presenti sull’applicazione WhatsApp dei telefonini, in cui le mamme, che possono essere della stessa classe, della stessa scuola, del corso di quello e di questo, del parco, della ludoteca e via dicendo, così come tantissime altre categorie di persone fanno, si aggregano con lo scopo di comunicare, e quale sia il genere del contenuto, non è sempre dato saperlo.

Non so bene come e quando queste chat abbiano cominciato a catalizzare su di loro solo giudizi negativi, tanto da indurre presidi di scuole di ogni grado, a pregare queste distinte signore, mamme dei bambini che frequentano le diverse strutture, a “darsi una calmata” ponderando bene e con intelligenza le parole che scelgono di divulgare, tramite i loro messaggi in chat…sì perché, è bene ricordarselo: “verba volant” ma “scripta manent”.

Prendo, quindi, atto di questa realtà surreale, e chiedo scusa per il gioco di parole che in realtà ho accuratamente scelto, come una sorta di ossimoro che possa rimarcare la gravità dello stato in cui sono scadute le suddette chat “delle mamme”, ovviamente se tutte le voci di corridoio in merito, sono veritiere. L’impressione che ne deriva è che le fruitrici di questa opportunità,  abbiano completamente perso la bussola che avrebbe dovuto indirizzarle invece, verso un porto sicuro: quello del supporto reciproco. Io, allora, dal canto mio, voglio aprire a tutti un barlume di speranza….

Voglio potervi narrare della mia esperienza in merito alle chat delle mamme che, da quando ho aperto l’asilo nido Meralò, di cui sono proprietaria e socia oltre che educatrice, animano positivamente il gruppo stesso, di cui anche noi educatrici facciamo parte.

Per spiegarvi, e corroborare la mia teoria, tale per cui la chat delle mamme sia un’esperienza costruttiva e cooperante, devo fare sicuramente un passo indietro nella mia esperienza lavorativa: quando ho cominciato a lavorare nel campo dell’istruzione, a contatto con i bambini, e parliamo del lontano 2002, i telefoni erano a mala pena diventati tecnologici, per come li possiamo intendere oggi, c’era sì la possibilità di inviarsi sms, tra singoli individui, non di certo di condividere conversazioni tra più persone, non ricordo nemmeno se quei vecchi telefonini permettevano la navigazione su internet….

Comunque, ciò che è rimasto immutato nel tempo, a differenza della tecnologia che invece ha fatto passi da gigante, è la mia idea, nonché volontà, di dovermi fare conoscere dalle mamme dei bambini che dividono, con me, parte della loro giornata, spesso, la maggior parte di essa, ma non solo: anche la mia sensazione che queste famiglie, di cui le mamme si facevano portavoce e rappresentanti, avessero l’esigenza, inconscia, di costruire tra loro delle relazione, dei canali, degli spazi, nei quali potersi aprire, confrontarsi, sostenersi e aiutarsi.

Spesso mi sono ritrovata a pensare, in maniera forse un po’ fredda e calcolata, che se quei bambini frequentavano quella scuola, era perché facevano parte di quel territorio, quel quartiere piuttosto che quel paese e che probabilmente non sarebbe stata l’unica classe, così come l’unica scuola, che avrebbero frequentato insieme, gomito a gomito, sullo stesso banco, magari. Forse questa prospettiva, acquistava ancora più valore se anche tra le famiglie, di quegli stessi bambini, si fosse potuta intrecciare  una sorta di amicizia, convivialità, conoscenza approfondita, chiamatela come volete, sarebbe comunque rimasto un legame che avrebbe contribuito ad arricchire le esperienze dei  rispettivi figli.

Quindi all’epoca, pur non avendo la chat condivisa dalle mamme, mi impegnavo ad organizzare, almeno un paio di volte all’anno, degli incontri, al di fuori della struttura scolastica, e di interesse comune, ma non solo, di svago, tra donne innanzi tutto, e mamme di bambini della classe, a cui ero stata assegnata come maestra della scuola dell’infanzia: pensate che una volta sono riuscita anche a portarle in discoteca!! Ho avuto poi la fortuna di lavorare presso una struttura dove l’abitudine di concedere uno spazio e un momento a queste donne e mamme, era già consolidata da tempo, riunendole, un pomeriggio ogni due mesi circa, in un salottino, offrendo loro del tea e dei dolcetti, e dando loro l’opportunità di confrontarsi, in merito a diversi argomenti di loro interesse.

Da sei anni a questa parte, da quando io e le mie socie abbiamo rilevato la gestione del nostro bellissimo Castello del Meralò asilo nido, ogni anno scolastico che inizia, vede nascere, sotto il migliore auspicio, la nuova chat delle mamme, di cui fanno parte tutte le genitrici che hanno iscritto, presso la nostra struttura i loro figli. La sua funzione è sicuramente quella di uno scambio di comunicazioni scuola-famiglia più veloce e immediato, dato che ad oggi la tecnologia ci assiste e sarebbe davvero uno spreco non farne il giusto utilizzo. Ma oltre a questo sterile impiego, la chat delle mamme è molto di più: è un luogo virtuale nel quale delle mamme si incontrano, si scambiano consigli in merito a diversi argomenti, mettendo in campo le loro esperienze personali e talvolta anche le loro conoscenze in ambito professionale, oltre ai “soliti” bistrattati auguri in prossimità delle festività classiche. E’ uno spazio dove, con tanto orgoglio, da parte mia, che sono solo la fautrice di questo gruppo, vedo donne, nel ruolo di mamme, e componenti fondamentali delle loro stesse famiglie, proporre attività da svolgere in compagnia delle altre mamme che fanno parte della chat, e con loro le altre famiglie, al di fuori del contesto scolastico, per il solo piacere di viversi in qualità di conoscenti, amici e genitori di bambini che sono abituati a passare molte ore delle loro giornate insieme, prolungando, così, quanto meno metaforicamente, questo giovane ma stabile legame che si è creato tra i loro figli e che è, per loro, un elemento di sicurezza che li accompagna nella crescita.

Tutte queste belle parole, per esprimere un concetto tanto semplice quanto profondo, almeno per il mio punto di vista: SI’ ALLA CHAT DELLE MAMME, SE USATO COME STRUMENTO DI COMUNICAZIONE COSTRUTTIVA, nel senso più ampio che questa parola, così comune, racchiude! Fermo restando che qualsiasi strumento di cui ci si avvale, che compia una qualsiasi funzione, andrebbe utilizzato con intelligenza e positività, e che questo modo di fare risiede nelle buone intenzioni delle persone. Mi rendo conto che a volte possono verificarsi situazioni tali per cui le chat “delle mamme” sono state, fino ad oggi, demonizzate da innumerevoli figure professionali, che lavorano nell’ambito dell’educazione, o meno, spesso a giusta ragione.

Spero quindi che le mie parole, in merito all’argomento, possano portare non solo una ventata di freschezza rispetto alla loro considerazione , ma anche di positività rispetto alla loro funzione e di ispirazione per un nuovo impiego, delle chat in questione, che sia volto all’interazione, la conoscenza e la condivisione guidata magari da quel sentimento puro e innocente che lega i figli, delle mamme protagoniste delle chat, che è l’amicizia!