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PAROLACCE: UNA CURIOSA TRASGRESSIONE

D: Buongiorno, mi chiamo Sonia e sono mamma di Fabio, 3 anni compiuti con l’anno nuovo, che frequenta il primo anno di suola materna. Fabio è sempre stato un bambino molto vivace e da quando ha iniziato a parlare correttamente, anche molto chiacchierone. La novità di quest’anno sono le parolacce!! Non so dove le abbia sentite, perché in casa non le usiamo, abitualmente, possono scappare una volta ogni mai… Comunque ora, Fabio, le usa fin troppo spesso, davanti ad un nostro rimprovero, rincara la dose e noi non sappiamo più cosa inventarci per fare sì che smetta di usarle. Tu, cara Melissa, cosa ci suggerisci ?

R: Cara Sonia, purtroppo i bambini sono affascinati dalle parolacce, di fatto non ne capiscono il vero significato, ma hanno notato che il loro effetto, soprattutto sugli adulti, è dirompente.

PERCHE’ I BAMBINI DICONO LE PAROLACCE

Fabio potrebbe aver sentito le parolacce alla televisione, se l’utilizzo di questo ausilio tecnologico non è pedantemente monitorato da voi genitori, cara Sonia. Può essere capitato che in un tragitto in macchina, tu o il papà abbiate imprecato per via del traffico, senza nemmeno accorgervene e che, in quella occasione, Fabio abbia memorizzato al volo quella parola sentita di rado e detta con enfasi. O ancora, può avere sentito delle parolacce nei discorsi di altri genitori, fuori da scuola, o di altre persone sconosciute, magari al supermercato….

Sicuramente Fabio ha collegato quella data parola ad un sentimento che ha saputo cogliere nell’ atteggiamento della persona a cui l’ha sentita pronunciare: rabbia, frustrazione o collera. Compiendo, poi, una semplice associazione tra i sentimenti che prova anche lui in determinate situazioni, e suddette espressioni verbali: ecco che, per rendere più efficaci e perentorie le sue risposte, Fabio utilizza, con soddisfazione, le parolacce. Ha capito che queste parole suscitano delle reazioni e quindi sono importanti, ma non ne conosce il vero significato e nemmeno il motivo per cui scandalizzano tanto gli adulti. Per lui sono una sorta di gioco, di cui ancora non ha capito bene il funzionamento e, il motivo dell’uso smodato che ne fa, è da attribuire alla sua curiosità nei confronti di queste parole.

COME COMPORTARSI SE I BAMBINI DICONO PAROLACCE

Il comportamento di voi genitori, quando sentite dire a Fabio le parolacce, è molto importante per poterlo correggere. Il mio consiglio è quello di non assumere alcuni atteggiamenti, per quanto sono certa che vi vengano spontanei, cara Sonia, che potrebbero confondere le idee a vostro figlio: non mostratevi divertiti, per nessuna ragione, nemmeno per l’eventuale faccia buffa che potrebbe fare Fabio mentre pronuncia le parolacce; se assocerà la parola detta ad un momento di ilarità vissuto con la sua famiglia, sarà ovviamente tentato di riutilizzarla per creare la stessa, piacevole, atmosfera. Anche mostrarsi indignati, per quanto sia spontaneo, soprattutto se la parola detta può avere offeso voi o altri interlocutori, potrebbe non essere un atteggiamento costruttivo in quanto potreste ferire i sentimenti di Fabio che di fatto non capisce la gravità di quello che ha detto, non potendolo concretizzare come fa, al contrario, di fronte ad un gesto pratico quale rompere un oggetto, sporcare qualcosa o fare male fisicamente a qualcuno. Anche utilizzare una frase sarcastica non è una soluzione che può risolvere il vostro problema: Fabio, infatti, è troppo piccolo per capirne il significato latente, per cui potrebbe compiacersi delle vostre parole. Stupirvi eccessivamente farà sì che usi queste parole come mezzo per attirare la vostra attenzione così come una totale indifferenza farà passare il messaggio che le parolacce si possano usare senza conseguenze, anzi, che possano essere di uso comune.

Quello che dovete fare, cara Sonia, è prima di tutto dargli il buon esempio, sforzandovi di non farvi scappare parolacce in nessuna situazione e spiegare a Fabio il significato delle parole che dice. Raccontategli l’effetto che le parolacce possono avere sugli altri e soprattutto su di voi, verbalizzando il dispiacere che provate quando gliele sentite pronunciare e insegnategli a chiedere scusa: questo gli farà capire che le parole, a volte, possono fare male, tanto quanto un gesto. Infine, cara Sonia, abbiate la cura di rassicurarlo del vostro amore nei sui confronti, come persona, nonostante non apprezziate le sue parole, insegnandogli però, che lui può sempre cambiarle, scegliendone altre.

Mi auguro che le mie spiegazioni e i miei consigli vi possano essere d’aiuto per correggere questo atteggiamento tanto sbagliato, quanto innocente, di vostro figlio e che possiate trovare la strada giusta per insegnare, a vostro figlio Fabio, a non dire più le parolacce.