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L’APPRENDIMENTO DEI NEONATI

D: Sarò mamma fra poche settimane, mi chiamo Silvia e ho tanti dubbi, tra questi quello che mi preme di più è l’apprendimento del bimbo già da appena nato, che vorrei saper gestire nel migliore dei modi…vengo ridicolizzata dalla mia famiglia perché secondo loro i bimbi iniziano ad apprendere solo dopo l’anno ma io so che non è vero, me lo confermi?

R: Silvia cara, buongiorno e congratulazioni per la tua gravidanza che intuisco essere anche la prima! Ti voglio rassicurare riportandoti i dati di  un recente studio nell’ambito delle neuroscienze: l’apprendimento non passa solo dalla logica ma soprattutto dalle emozioni…eh sì! Quindi puoi dire a chi, con pochissimo tatto e nessuna conoscenza della materia, si permette di prenderti in giro, che la piccola creatura che sta crescendo dentro di te, apprenderà fin dal suo primo giorno di vita,  semplicemente emozionandosi, e non solo ragionando!

COME APPRENDONO FIN DAI PRIMI GIORNI

Infatti già nelle prime settimane di vita, il bambino apprende che può far succedere delle “cose”, incentivato dalle tue reazioni e da quelle di chi, nella quotidianità, si prende cura di lui, che rispondete al suo pianto e ai suoi gesti, con determinate azioni: per cui scopre la relazione tra causa ed effetto. Per quanto il suo apprendimento, così come il suo sviluppo cognitivo, avvenga in maniera molto naturale, è anche influenzato dagli stimoli che vengono non solo dall’ambiente esterno che lo circonda ma anche e soprattutto dalle interazioni con gli adulti con cui si relaziona; gli imput che riceve sono dunque, di fondamentale importanza per incentivare questa prima forma di apprendimento.

Fin dai primi giorni in cui rientrerete nella vostra casa, dall’ ospedale, ci  sono semplicissime azioni che potrai svolgere allo scopo di stimolare il tuo bambino, cara Silva, come cantargli delle canzoncine o recitargli delle filastrocche ,semplici ma ritmate, che possano attirare la sua attenzione proprio grazie al suono piacevole e orecchiabile che gli restituiscono. Inoltre potrai dilettarti in lunghi discorsi, con cui intrattenere il tuo piccolo, modulando di tanto in tanto la tonalità , così come il volume, della tua voce, movimentando il tuo racconto; tuo figlio sicuramente non potrà apprezzare il significato delle tue parole ma la tua considerazione, nei suoi confronti, sarà sicuramente molto gradita!! Inoltre ti consiglio di improvvisarti “cicerone” per coinvolgere tuo figlio in delle visite guidate, in giro  per la casa, dove oltre a spiegargli la funzione, nonché la definizione, di ogni stanza, potrai mostrargli i vari oggetti disseminati per casa che oltre ad arredarla la rendono funzionale, senza dimenticare di menzionare il loro nome e il loro utilizzo. Sono consapevole e lo ripeto, che non capirà ciò che gli racconterai, ma poco importa: comincerà comunque, grazie a questi tuoi “sproloqui” a prendere confidenza con l’ambiente nel quale si trova, con gli oggetti che lo compongono, e con le parole che tu utilizzerai per comunicare con lui.

Passando i giorni e con loro i mesi, potrai continuare poi, ad integrare in maniera molto positiva e spratutto costruttiva, con tante altre attività, da proporre al tuo piccolo, per incentivare il suo sviluppo psicomotorio, a tal proposito, potrebbe interessarti NEONATO, PRIMI GIORNI DA MAMMA

I “NEURONI SPECCHIO”

Voglio inoltre rafforzare il tuo pensiero, tale per cui un bambino apprende fin dai primi giorni, mettendoti  al corrente del fatto che negli anni ’90, l’università di Parma, ha scoperto l’esistenza dei “neuroni specchio“ che funzionano con un meccanismo di rimando, per cui ciò che i bambini vedono, così come capita a noi adulti, non solo viene osservato e potenzialmente replicato, ma viene, inoltre, virtualmente riprodotto nella loro, come nella nostra, memoria, compreso e riutilizzato per empatia.

Il suo cervello, infatti,  si modellerà in base alla rete emotiva e affettiva che lo circonderà nei primi mesi di vita. Questa scoperta è fondamentale non solo per il rapporto madre-figlio, ma più in generale per il rapporto genitore-figlio e anche adulto di riferimento-bambino,  perché proprio dai sorrisi, dagli abbracci e dalle espressioni dei volti di cui sono circondati, dipenderanno i successi e la serenità nella vita futura dei bambini e nello specifico di tuo figlio!

Molto importante, proprio per questo motivo, per ogni tipo di apprendimento, è necessaria la ripetizione, cioè la possibilità di creare più volte quel legame empatico che permette ai concetti di fissarsi nella memoria a lungo termine. A riprova di questo concetto, ti porto ad esempio una delle routines presenti negli asili nido: l’abitudine, continua, costante e ripetitiva, di intonare  le canzoncine e recitare le filastrocche. Un ruolo di rilievo è il contatto visivo, infatti è lampante che quando ci si china per parlare con i bimbi, si ottiene, naturalmente, più attenzione da parte loro perché la vicinanza dei volti e degli occhi attiva i “ neuroni specchio “, e dunque prende avvio l’apprendimento.

 

Per cui cara futura mamma Silvia ti consiglio di essere sempre sorridente e serena con tuo figlio! Auguri di cuore!