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COME INTRATTENERE I BAMBINI AL RISTORANTE

D: Ciao, mi chiamo Tiziana, non sono una mamma, ma dopo aver passato il weekend in una struttura alberghiera, una domanda vorrei fartela anche io. Durante il pranzo e la cena, non solo ho visto genitori e nonni inseguire i propri figli e nipoti per imboccarli, ma anche bambini che correvano a destra e a manca, che urlavano, si toglievano le scarpe….possibile che non ci sia modo di insegnare loro a stare seduti, prima, durante e dopo i pasti, soprattutto al ristorante?

R: Ciao cara Tiziana! Le scene di cui mi parli, non sono certo nuove alle mie orecchie, tanto meno ai miei occhi, anzi, capita ormai sempre più spesso di imbattersi in situazioni analoghe, motivo per cui alcuni ristoranti hanno deciso, non senza ricevere innumerevoli critiche, di bandire l’ingresso alle famiglie con i bambini o addirittura di far pagare loro un surplus nel caso i bambini si comportino male. Di contro, invece, ci sono molti ristoranti che si sono attrezzati con aree gioco, predisposte all’accoglimento del bambino, dove può muoversi e giocare liberamente e in sicurezza, mentre i genitori si godono il pranzo o la cena, da soli o in compagnia.

MANGIARE SEDUTI A TAVOLA

Nell’uno o nell’altro caso, però, insegnare ai bambini a rimanere seduti a tavola, al ristorante o in albergo, così come a casa, durante i pasti e, non disponendo di spazi predisposti, eventualmente anche dopo o prima, sarebbe buona educazione, proprio per i bambini!

Quindi per rispondere alla tua domanda, Tiziana, ma sopratutto per dare degli spunti a chi si relaziona con i bambini, sì, è possibile insegnare ai bambini a stare seduti a tavola,a maggior ragione se si trovano al ristorante, soprattutto durante i pasti, utilizzando, eventualmente, anche degli escamotages che possano fare piglio sul bambino e che nel contempo, giorno dopo giorno, gli permettano di apprezzare il valore e la bellezza della convivialità.

Questo comportamento, però, deve essere insegnato, fin da piccoli e innanzi tutto tra le mura domestiche: è importante che il bambino, potendo godere, almeno per un pasto al giorno, della compagnia della propria famiglia, possa imparare a gestire quel particolare momento della giornata, oltre all’educazione alimentare in sé, proprio grazie all’esempio che riceverà dalle persone care, di cui si fida. Quindi la condivisione è un aspetto molto importante, ma non è l’unico: è importante anche l’aspetto del cibo che viene offerto al bambino, che deve essere accattivante, a maggior ragione se gli viene proposto un cibo nuovo, e anche le porzioni che vengono servite nel piatto, hanno la loro rilevanza, infatti un piatto troppo pieno potrebbe “spaventare” il bambino, quindi meglio piccole porzioni, eventualmente “rabboccate”, di volta in volta, solo se è il bambino a chiederlo.

La regola di base, deve essere quella che solo quando il bambino avrà finito di mangiare potrà alzarsi da tavola per andare a giocare o a fare altro. Nel frattempo si può intrattenere il bambino raccontando della giornata che si è vissuta e, a seconda dell’età, si può chiedere, anche a lui, di raccontare le esperienze vissute. Sarebbe opportuno che nel momento in cui si mangia, non venissero utilizzati giochi, proprio per non sminuire il momento stesso dell’alimentazione che ha un valore proprio e che non deve essere associato ad un momento ludico; così come sarebbe bene poter condividere il momento dei pasti senza alcun ausilio tecnologico, come la televisione, il tablet o i telefonini, favorendo il dialogo, il confronto e la convivialità

INTRATTENERE AL RISTORANTE

Se ci si trova al ristorante e quindi ci sono dei tempi di attesa, prima di poter mangiare, o dei tempi “morti” tra una portata e l’altra, o ancora ci si intrattiene seduti al tavolo una volta finito il pasto, allora bisogna che un genitore, o comunque chi si occupa del bambino in questo frangente, si organizzi, proponendo delle attività per intrattenere il bambino. Fogli o album da colorare e pennarelli e matite colorate, possono essere una buona idea, per cominciare, che possono essere, eventualmente sostituiti dalle lavagne magiche, sicuramente più pratiche e meno ingombranti, anche se meno attrattive dei colori. O ancora le lavagne magnetiche con la vasta gamma di elementi, da comporre e scomporre tra loro, con la quale vengono vendute.

Se i tempi sono lunghi, non basterà farli colorare, disegnare e cancellare o comporre e scomporre fantasie di oggetti magnetici, i bambini, infatti, si annoiano in fretta, soprattutto se sono ancora piccoli. Allora è bene portare sempre con sé altri oggetti che possono risultare attrattivi al bambino, come ad esempio alcune macchinine da poter mettere in fila sul tavolo, un piccolo puzzle, e ancora: uno o più d’uno, libbricini con immagini colorate e storie brevi e divertenti. Volendo, si possono portare al ristorante anche alcuni pezzi delle costruzioni, delle dimensioni adeguate all’età del bambino che dovrà manipolarle, che oltre ad impegnare in maniera costruttiva il bambino, sono un gioco che calma e rilassa. Un’altra attività che piace molto ai bambini, che li tiene impegnati per svariati minuti e li quieta, è quella di giocare con diversi tagli di pasta di semola secca, sì, proprio quella che siamo abituati a mangiare, per i bambini diventa uno stimolo alla fantasia: con essa potranno assemblare composizioni piane, e, offrendo loro anche un semplice filo di spago, potranno realizzare degli splendidi bracciali o delle collane, da regalare, magari, ad ogni commensale seduto al loro tavolo del ristorante.

IMPROVVISARE AL RISTORANTE…

Se poi, una volta arrivati al ristorante, ci si accorgesse di avere dimenticato tutto l’occorrente per intrattenere i bambini, niente paura: lavorando di fantasia ci si può avvalere di ciò che si trova sul tavolo o nel ristorante, come il tovagliolo che può assumere diverse forme o nasconde altri oggetti, le bustine dello zucchero che possono diventare delle colorate macchinine immaginarie, o delle cannucce, con cui fare costruzioni geometriche, o meno….

Insomma, con un po’ di immaginazione, ma anche con materiali adeguati, un modo per intrattenere i bambini a tavola, a maggior ragione se si trova al ristorante, si può sempre trovare, l’importante è che l‘adulto sia sempre disponibile all’interazione con il bambino stesso. E’ infatti impensabile che in una situazione nella quale il bambino deve avere un minimo di contegno, lui stesso si possa autogestire senza essere debitamente guidato, ma sono certa che uno stimolo, elargito con un sorriso, una parola di conforto e insieme di incoraggiamento e tanta positività, possa aprire la mente dei bambini a nuovi orizzonti oltre che a nuovi, insoliti, interessi, come del resto sempre accade in ogni situazione: essere ben predisposti, incoraggia chi ci è d’innanzi a fare lo stesso ed inoltre è un’atteggiamento che, con i bambini, premia sempre.

Spero che i miei suggerimenti possano essere utili a coloro che porteranno i bambini al ristorante, ma spero anche di aver risposto, in maniera esaustiva, alla tua domanda, cara Tiziana.